Dante si ritrova, a metà del cammino della vita, in una selva oscura (allegoria del peccato e delle PASSIONI). L’orrore di essa, selvaggia, irta, intricata (“esta selva selvaggia e aspra e forte”) rinnova il timore solo a pensarvi. Né il poeta si è accorto di esservi entrato, “tant' era pien di sonno a quel punto”
A proposito di La ricerca delle radici, Italo Calvino così
scrisse in un articolo apparso su «la
Repubblica»
dell’11 giugno 1981: «L’anno scorso
Giulio Bollati ebbe l’idea di chiedere ad alcuni scrittori italiani di
comporre una loro antologia personale..»
Aristotele (filosofo greco del IV sec. a.C.) diceva che «la musica non va praticata per un unico tipo di beneficio
che da essa può derivare, ma per usi molteplici, poiché può servire per l’educazione, per procurare la catarsi e in
terzo luogo per la ricreazione, il sollievo e il riposo dallo sforzo»