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Il testo argomentativo

Il testo argomentativo ha lo scopo di spiegare, valutare, esporre un ragionamento o una critica, discutere, convincere della validità delle proprie argomentazioni. Si dice “argomentativo” perché l'autore espone una tesi mediante una serie di “argomenti” che la supportano o che confutano opinioni ad essa contrarie.Un testo argomentativo non affronta genericamente un argomento, ma si pone interrogativi rispetto ad una situazione, valuta e trova soluzioni, supporta la propria tesi avvalendosi del ragionamento, sulla base di regole anche non esplicitate. Questo tipo di testo presenta un argomento legato ad una regola generale e attraverso un ragionamento giunge all'affermazione della propria tesi. La tesi può essere presentata in apertura e conseguentemente sostenuta da argomentazioni basate su regole generali, oppure può essere collocata alla fine del testo, come conclusione del percorso che va dal problema alla soluzione, oppure ancora essere riformulata più volte nella progressione del ragionamento. La scelta dell'ordine di esposizione dipende sia dalle strategie scelte sia dal modo in cui chi produce il testo organizza il suo pensiero sia in funzione dell'interlocutore.

Nell'argomentare si ricorre a:

-ragionamenti di identità, cioè a situazioni o realtà uguali (o simili) si attribuisce uguale valutazione;

-ragionamenti per differenza, cioè a situazioni o realtà diverse si attribuisce differente valutazione;

-ragionamenti per inclusione, cioè ciò che è valido per un certo insieme o categoria è valido anche per ciascun elemento di quell'insieme o categoria;

-ragionamenti per esperienza personale;

o basati su:

-relazioni di causa-effetto;

-pareri di un'autorità o di un esperto.

Il ragionamento può procedere per deduzione o per induzione.

Si deduce quando si applica una premessa generale ad un dato particolare; si procede per

induzione quando partendo da alcuni dati particolari si giunge ad una conclusione di carattere generale.

Ogni argomentazione si articola per:

-tesi;

-prove della tesi;

-obiezioni;

-confutazioni;

-conclusione.

Non tutti i testi argomentativi sono costruiti secondo uno schema fisso, ma tutti presentano una tesi e le argomentazioni che dovrebbero indurre ad accettare la tesi proposta. Sono testi argomentativi i saggi, le recensioni, i discorsi politici, le argomentazioni filosofiche, le arringhe degli avvocati, gli editoriali, la dimostrazione scientifica. Fra i testi scritti, in ambito scolastico, è argomentativo il tema, in cui solitamente lo studente deve esprimere la propria opinione su un argomento. Ecco un esempio:

 

Anche per essere spontanei occorre la forza di volontà

Introduzione I valori moderni, quelli a cui fanno riferimento i giovani, soprattutto dopo la rivoluzione culturale degli anni Sessanta, sono la spontaneità e l'autenticità.

 

Tesi n° 1 Il nuovo imperativo etico è essere se stessi, essere sinceri con se stessi, non seguire e non fare ciò che ci viene imposto dagli altri, ma solo ciò a cui crediamo intimamente.

Spiegazione della tesi n° 1 Quindi rifiuto dell'autorità della Chiesa, dei genitori, del partito, della tradizione. Tutto quanto non è maturato dal proprio intimo convincimento e considerato in posizione estranea, coercizione, falsificazione della propria verità più profonda.

 

Argomento a sostegno della tesi n° 1 Noi spesso non ci rendiamo conto del grande cambiamento avvenuto. Un tempo ai giovani veniva insegnato che dovevano rispetto e ubbidienza a tutti coloro che avevano un'autorità: genitori, gli insegnanti, gli anziani. Che dovevano imparare a dominare i propri impulsi, imparando a fare le cose sgradite. Oggi invece i genitori lasciano i figli liberi di seguire i loro gusti, i loro interessi. A scuola i ragazzi scelgono quali ricerche fare. Nelle relazioni affettive due persone restano unite finché stanno bene insieme. Altrimenti si lasciano.

 

Conclusione Nessuno deve compiere uno sforzo di volontà per fare qualcosa che non gli piace, per reprimere il proprio istinto.

 

Obiezione alla tesi n° 1 Questo principio costituisce una conquista della libertà, ma, nello stesso tempo, può essere fonte di gravi equivoci ed errori.

 

Argomentazione che confuta la tesi n° 1 Che cosa vuol dire, infatti, essere libero e spontaneo?

Fare e pensare tutto quello che mi passa per la mente? Lasciarmi andare ad ogni capriccio, cambiare opinione quando mi pare? Non rispettare i patti e gli impegni? Qualcuno lo ha sostenuto: i situazionisti. Ma, evidentemente, il significato dell'autenticità e della sincerità con se stessi è diverso. Autentico è ciò che esprime la mia essenza più profonda, la mia verità essenziale. E questa non è facile da cogliere, da scoprire. I giovani stessi se ne sono resi conto nel campo dello sport. Il ragazzo pigro, svogliato, grasso, impara che, con la forza di volontà può plasmare il proprio corpo, renderlo bello e potente e, quindi, diventare ciò che intimamente desidera. Ma, per riuscirci, deve vincere i suoi desideri immediati, deve sconfiggere la stanchezza, la fame, la pigrizia e la fatica. Se ci riesce, si rende conto che trova piacevole quanto prima gli appariva fastidioso, insopportabile. Perché, a poco a poco, quella che in precedenza era una costrizione è diventata un'abitudine corporea, un modo di essere.

 

Tesi n° 2 L'insegnamento profondo che se ne ricava è che anche la spontaneità e l'autenticità devono essere conquistate con la volontà.

 

Argomentazione Per sapere se ho qualità atletiche devo mettermi alla prova, allenarmi, competere. Se non lo faccio, se resto pigramente ad aspettare, queste qualità non si manifestano mai. Ma lo stesso vale in ogni campo. Mozart ha scoperto di avere talento musicale perché ha incominciato a suonare fin da bambino anche quando era stanco, anche quando non ne aveva voglia.

Lo scienziato potrà scoprire la sua vocazione solo cercando i maestri migliori, provando e riprovando. Lo scrittore scrivendo. Obbligandosi a scrivere, correggendo in continuazione il suo stile.

 

Conclusione Nessuna vocazione, nessuna verità si rivela senza la prova della volontà. Nemmeno l'amore. Anche l'innamoramento deve essere accettato, voluto. E la fedeltà richiede tempo. Per arrivare alla nostra essenza più autentica dobbiamo sempre dominare noi stessi.

Francesco Alberoni, da Corriere della Sera, 21/771997


(Fonte:Ocse-Pisa)