Consegne

1). Per sviluppare l’argomento in forma di “saggio breve”, utilizza (in tutto o in parte) la documentazione che ti viene fornita.

2). Interpreta e confronta i documenti e svolgi su questa base la tua trattazione.

3). Costruisci tale trattazione intorno a una ben precisa tesi di fondo.

4). Correda la trattazione con opportune citazioni.

 

5). Puoi fare liberamente riferimento ad altre tue conoscenze non richiamate dalla documentazione, purché pertinenti all’argomento e utili a dimostrare la tua tesi.

6). Da’ al tuo saggio un titolo coerente; cerca, nel titolo, di riassumere la tesi di fondo.

 

7). Ipotizza una destinazione editoriale del saggio (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e

documentazione, rassegna di argomento culturale, altro).

8). Se lo ritieni opportuno, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo.

Non superare le 4 o 5 colonne di metà di foglio protocollo.

Documenti

I documenti che si hanno a disposizione sono in genere articoli giornalistici, brani tratti da saggi, citazioni, altro. Tutti rigorosamente corredati dal titolo, dal nome dell'autore, dall'anno e dalla casa editrice in cui è apparsa la pubblicazione.

 

La tesi di fondo

Un saggio breve non è mai un semplice elenco di informazioni, ma un ragionamento con cui si dimostra una propria tesi, la tua. E' l'occasione buona per mettere sulla carta le tue idee, le tue convinzioni e contemporaneamente si mettono alla prova le tue capacità di scrittura comunicativa, senza obblighi esterni, liberamente.

Possono esistere saggi di tipo argomentativo o saggi di tipo espositivo.

Il saggio breve argomentativo è un testo che presenta, spiega e discute un determinato argomento, proponendosi di convincere il lettore delle opinioni espresse. A tale scopo è necessario riportare prove e argomentazioni oggettive, traendo spunto e citando la documentazione fornita in sede di esame. Sarà inoltre importante scegliere la destinazione editoriale, che andrà a condizionare lo stile lessicale, formulare il titolo e una breve introduzione, quindi sviluppare il problema riportando in modo chiaro la propria tesi, con tanto di statistiche, citazioni, prove e dati a conferma della sua validità. Andrà poi esplicitata l’antitesi con relativi argomenti a suo favore, si passerà quindi alla confutazione dell’antitesi riportando ulteriori argomentazioni, infine si chiuderà il saggio con una breve conclusione. Per quanto riguarda lo stile linguistico del saggio breve, sarà importante ricorrere ai cosiddetti connettivi come avverbi e congiunzioni di tipo avversativo, dimostrativo, di causa-effetto e di successione temporale, mentre la lunghezza non dovrà superare le 4/5 colonne di foglio protocollo.

La forma delle citazioni

Un elemento importante di un saggio breve sono le citazioni. I brani da cui esse possono essere tratte sono di solito presenti nella traccia. Bisognerà scegliere le citazioni che sono funzionali a dimostrare la propria tesi.

Per la forma delle citazioni, occorre osservare con attenzione le seguenti regole:

PREMESSA In genere, delle due o tre pagine di documenti che ci vengono forniti con la traccia, potremo introdurre nel saggio solo alcune righe. Dobbiamo quindi fare delle scelte e “tagliare” i materiali a nostra disposizione, inserendo nel saggio solo quelli che riteniamo interessanti e pertinenti Dobbiamo però rispettare scrupolosamente i documenti originali. Non possiamo cambiare le parole, né modificare la punteggiatura a nostra discrezione.

1) Quando si introducono le citazioni, occorre rispettare una logica rigorosissima nella punteggiatura.

Quando introduciamo una citazione tra virgolette, i casi sono due:

a) la citazione si fonde sintatticamente con il nostro discorso;

b) la citazione è preceduta da un verbo come dire, affermare, pensare ecc., e le virgolette si aprono dopo questo verbo.

Nel caso a) non dobbiamo mai usare i due punti, che interromperebbero il nostro periodo.

Nel caso b) dobbiamo usare i due punti.

Esiste un terzo caso “intermedio” tra i primi due: si ha quando la citazione è preceduta da un verbo come dire, affermare, pensare ecc., ma, anziché dai due punti, essa viene introdotta dalla congiunzione “che”.

1 – caso A) Citazione non preceduta dai due punti. Si ha quando la frase che si cita si inserisce direttamente nel nostro discorso, senza essere introdotta da verbi come “dire”, “affermare” e simili.

Esempio A

Secondo quanto Virgilio dice a Dante, «molti son li animali» con cui la lupa «s’ammoglia», e saranno sempre di più finché verrà il Veltro «che la farà morir con doglia». Questo Veltro – figura allegorica nella quale si adombra probabilmente un riformatore – non sarà avido di beni materiali («non ciberà terra né peltro»), ma si nutrirà solo di «sapienza, amore e virtute» (Dante,“Inferno”, canto I, vv 100-105). 

In quest’esempio abbiamo preso alcune parole del primo canto dell’“Inferno” e le abbiamo inserite nel nostro discorso, senza mai interromperlo. È ovvio che qui non servono i due punti: è come se noi stessimo riassumendo con parole nostre il discorso di Dante ma, attraverso le virgolette, segnaliamo al lettore che in qualche punto stiamo usando proprio le parole del testo originale. Quando la frase citata non si inserisce sintatticamente nel nostro discorso, ma serve solo a chiarirlo e rafforzarlo (ultime due righe), abbiamo invece usato la parentesi.

ALTRO ESEMPIO A

 1 – caso B) Citazione con i due punti, introdotta da verbi come dire, affermare, pensare o simili.

Esempio B

Quando Dante incontra Virgilio, dice: «Tu se’ lo mio maestro e ’l mio autore; / tu se’ solo colui da cu’ io tolsi / lo bello stilo che m’ha fatto onore» (“Inferno”, canto I, vv. 85-87).

 In quest’esempio, a differenza di quanto accadeva nel caso precedente, il periodo che contiene il nostro discorso è separato, per mezzo di un segno di interpunzione forte (i due punti) da quello che contiene il testo di Dante. In questo caso, la citazione tra virgolette inizia con la maiuscola, perché costituisce un periodo a sé.

ALTRO ESEMPIO B

 1 – caso intermedio tra A) e B) – Citazione introdotta da verbi come dire, affermare, pensare o simili e dalla congiunzione che.

Esempio Intermedio

Dante dice che Enea «fu de l’alma Roma e del suo impero / ne l’empireo ciel per padre eletto» (“Inferno”, canto II, vv. 20-21).

Questo tipo di citazione, anche se introdotta dal verbo “dire”, deve essere costruita esattamente come quella  dell’esempio A: il testo tra virgolette entra a far parte del nostro discorso, che non è interrotto da alcun segno di interpunzione forte. Notiamo anche che, in questo esempio, la citazione tra virgolette inizia con la minuscola. Ciò accade perché la citazione entra a far parte sintatticamente della frase considerata.

ALTRO ESEMPIO INTERMEDIO

Le tue conoscenze

Per poter ampliare le tue conoscenze vale questo e unico consiglio: leggere tanto.

E' il momento (nel caso in cui tu non l'abbia ancora fatto) di dare uno sguardo, anche critico, a tutto ciò che ti circonda, documentandoti con la lettura di articoli giornalistici, di saggi, di romanzi, ecc.

Ricorda che il modello linguistico non è il tuo insegnante ma è rappresentato dagli scrittori. Questi ti aprono la mente, ti presentano un pezzo di realtà, ti dicono come scrivere, quali parole scegliere, quale forma è la corretta.

Titolo

È generalmente consigliabile che il titolo del saggio riassuma brevemente la tesi, che ne sia rappresentativa.

Destinazione editoriale

Bisogna indicare la rivista, il giornale o comunque il medium in cui vorresti che il saggio venga pubblicato. La destinazione editoriale è importante perché determina il registro e lo stile del tuo lavoro. Se tu, per esempio, volessi pubblicare un saggio sulla pena di morte sulla rivista mensile della scuola, e considerando che hai di fronte, come lettori, i tuoi coetanei, potresti usare un registro più familiare, dismesso e semplice.

Paragrafi

Se il saggio dovesse risultare troppo lungo, sarebbe più opportuno dividerlo in paragrafi e assegnare a ciascuno di questi un titolo rappresentativo.

Scaletta

Se si opta per il saggio breve, dovrete scegliere anzitutto un argomento di discussione, quindi raccogliere le idee in una scaletta. Vi aiuterà a organizzare il lavoro, senza rischio di dimenticare qualcosa. Prendete nota dei punti più importanti, onde evitare ripetizioni inutili, e scandite la struttura in tre parti: introduzione generica di poche righe, corpo del testo o parte centrale, con inserimento dei documenti di vostro interesse con tanto di data, origine e nome dell’autore,conclusione. Ricordate infine che l’obiettivo del saggio breve è dimostrare una tesi sulla base di prove, contro prove (confutare l’antitesi) e documenti, la vostra opinione personale non interessa al lettore. Pertanto il saggio di carattere argomentativo richiede uno stile formale e oggettivo.